
Una struttura in movimento e in continuo divenire, perché il gusto stesso è in progresso costante. Da quando l'enogastronomia era solo un hobby di pochi, ad oggi, quando è la norma intendersi di cucina e di vino. Una omologazione culturale che obbliga a rivedersi continuamente, a mettersi in discussione e reinventarsi sempre. I lavori strutturali che accompagnano le primissime attività della Città del gusto annunciano questo destino di trasformarsi in un cantiere sempre aperto: lo ricorderanno bene i primi ospiti della struttura, gli allievi della prima edizione dell’ormai celebre master in giornalismo enogastronomico, avventuratisi in pionieristiche lezioni tra calcinacci e martelli pneumatici.
Fondata nel 2002, dal progetto degli architetti Manlio Amato e Vincenzo Criscione, la Città del gusto si articola su una superficie di oltre 5.000 metri quadrati coperti e 2.500 metri quadri di terrazze. Prima c'era il Granaio dell’Urbe dell’ex Consorzio Agrario, adesso trionfano architettura e design d'avanguardia in stile newyorkese, racchiusi nel grande complesso architettonico di PerTevere di cui fanno parte anche il cinema Uci e l’area parco.

Fuori, maestosità e rigore, dentro dinamismo e leggerezza. Cinque piani caratterizzati da arredi minimal e modernissimi, dove acciaio, legno e plastiche trasparenti dialogano in un intreccio di funzionalità e design. Ampi spazi dove mangiare, bere, ma anche studiare, partecipare ad eventi, conferenze e degustazioni, incontrarsi e discutere di cibo, vino e cultura enogastronomica. Una fusion che ritorna nel concetto di cucina che qui si vuole comunicare, di un ponte ininterrotto tra innovazione e tradizione, tra attrazioni futuristiche e fascino antico.
E allora varchiamo le vetrate d’ingresso per addentrarci alla scoperta di questo originale e sempre vivo "museo del gusto", fulcro di idee e creatività, dove è innanzitutto la passione per il cibo e il vino a farla da padrona.
Un bellissimo tavolo e una scultura in legno naturale accolgono il nostro ingresso al piano terra, dove si trovano la redazione del mensile Gambero Rosso e delle celebri guide, dalla Guida dei vini d’Italia, alla Guida dei ristoranti e dei bar, l’area commerciale e il grande salone blu, scenario di numerosi eventi.
> Salendo le avveniristiche scale mobili si arriva al primo piano, dove si apre imponente il salone dei grandi eventi, uno spazio di 1.000 metri quadri capace di accogliere fino a 500 ospiti, teatro di kermesse enogastronomiche, convegni, manifestazioni, mostre.
> Al secondo piano sono state ricavate moderne postazioni per i corsi di cucina delle scuole del Gambero Rosso e proprio qui sono state girate le puntate de La Scuola, il primo reality italiano di cucina, condotto da Francesca Barberini e in onda sul Gambero Rosso Channel. Accanto c’è il Negozio dove trovare, oltre a tutte le pubblicazioni edite da Gambero Rosso e ai più famosi testi di cucina e degustazione, anche una curata selezione di accessori e utensili da gourmet, dagli oggetti di design alle divise professionali, senza dimenticare qualche chicca golosa di qualità. Da questo stesso piano si accede alla splendida terrazza esterna, corredata da postazioni di cucina esterne, panche e piante, dove sono ospitati i grandi eventi durante la bella stagione.
> Il terzo piano è sicuramente quello più conosciuto e attivo: qui sorge infatti la postazione delle rinomate scuole del Gambero Rosso: un calendario in continuo aggiornamento di corsi letteralmente per tutti i gusti. Dai professionali, come Professione Cuoco o Professione Pasticcere, agli amatoriali, corsi tematici di qualche ora, dove imparare a cucinare piatti di tutti i tipi o a degustare prodotti; da non dimenticare poi i famosi Master, in primis quello in comunicazione e giornalismo enogastronomico, ormai alla sua IX edizione, dedicato ai futuri comunicatori del settore. Tutti i corsi si tengono in 4 aule/cucina ognuna con 12 postazioni perfettamente attrezzate, dove si svolgono le lezioni con gli chef; il laboratorio di pasticceria e due aule destinate alla didattica più "tradizionale".

> Al quarto piano sorge, infine, il WineBar, con il ristorante a gestione esterna, e la Sala dei 14, così detta perché questo è il numero massimo di degustatori fra i quali è divisibile una bottiglia di grande pregio. Un luogo quasi magico e sacrale, destinato ai rituali di degustazione di un vino o a eventi esclusivi e riservati. Una magia interpretata a livello architettonico da una grande parete in rame, che trasmette l’idea di un imperscrutabile forziere alla Alì Babà. Tutto il piano è poi circondato da una grande terrazza da cui ammirare una Roma postindustriale, quasi incredula della propria modernità, da un punto di vista assolutamente inedito.
> Nello stesso edificio, ma dislocato in un’area non accessibile al pubblico esterno, si trovano, invece, gli studi televisivi di Gambero Rosso Channel, i primi ad aver occupato la struttura. Due piani che ospitano studi di ripresa e montaggio, camerini e uffici di produzione del canale satellitare autogestito da Gambero Rosso.

http://www.gamberorosso.it/
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