lunedì 11 marzo 2013

PREsupponendosi


Primo TO DO,
non di rifelessioni ma un miscuglio di domande, frasi, immagini.
una costante dinamica che produce pensieri/idee legate.

il pubblico, un pubblico, un pubblico nostro. 
ciò che siamo, ciò che produciamo.
la condivisione del sapere come una rete.

Appurato che siamo in un era in cui si ha un nuovo modo di guardare grazie alla tecnologia:
Stiamo costruendo un mondo "diverso"?
Tecnologico/info-rmatico?
Prima della scoperta della prospettiva, quelli si che erano i bei tempi di una volta!?
 
Passando ("per caso") per gli Uffizi, dopo la prolusione del corso ho guardato Giotto. Con un rispetto ritrovato. E poi arriva Lui, Caravaggio, in ordine CRONOLOGICO. E così che si passa da Giotto a Michelangelo Merisi. Due Geni.
Una modernità riccamente sfumata: Il prima e il dopo, ma se non erro il dopo è anche un pò il prima.

E poi c'è Roma. Roma in cui viviamo, circoliamo, interagiamo. Una città tanto imperiale quanto anziana. Non è facile evitare il peso della civiltà che è stata.
Quindi cosa può rappresentare per Noi la modernità?
La nostra Roma aprospettica? Come cambia? Sta al passo (del cavallo) di Caravaggio?


I processi di trasformazione, sono lenti. Questo è chiaro.

Ma ciò che vediamo/guardiamo è quello che proviamo.
L'occhio cattura l'immagine possiede il riflesso, produce l'immagine e evoca sensazioni. Allora perchè non fornire lo strumento? La tecnologia, che diventa reale. Che aiuta la conoscenza.
La pittura, la fotografia, il cinema sono espressioni d'arte. Questo è assodato, e allora la tecnologia se è uno strumento per combattere la Crisi, come può diventare soluzione d'arte? D'espressione pura?

Immaginate per un secondo un turista che passeggia per i fori imperiali. (Antichi e preziosi resti di un'antichissima civiltà che ha dato la base al mondo.)
Bene, ora immaginatevi cosa pensa un turista, americano, del Souht Dakota, con cappelletto da cowboy in testa (mi piace immaginarlo così).
<<Pizza e mandolino e poi? quattro sassetti?!>>

Io sfido: Se non si hanno le conoscenze, serve fornirle.

E qui la nostra tecnologia deve unirsi a rete davanti al nostro pubblico, fornendola della la produzione intelligente. Dello strumento per conoscere e condividere il sapere.
Come la possibilità di spingere un pulsantino su uno schermo (magari touch) e eccola lì che appare la nostra Antica e Fiorente Roma. Brividi. Brividi non solo per un architetto in erba che ha studiato un manuale di Storia Antica e Medievale (...), ma per TUTTI. Mettere l'arte, a portata pure del ciccione del Dakota. Che sicuro si innamora, si impressiona. Si affascina e CONDIVIDE. La rete e l'informativa è la nuova frontiera, serve solo fornire uno strumento semplice. Che spesso la tecnologia non è!

La Nike  (e non quella di Samotracia) c'ha provato e anche riuscita nell'intento direi. E' stato risuscitato anche Tupac in concerto! è lui L'HOLOGRAM.

 NIKE/HOLOGRAM

E allora perchè non farlo con una Meta Sudans? (già pochi sanno e nessuno saprà, se ancora sarà) e con un semplice e banale sistema insire informazioni, che spiegano raccontano. FANNO ARTE (scatenando un processo critico).


"..dal dato all'informazione come condensatore.."

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